venerdì 20 febbraio 2015

L’ANTICO EGITTO

Quando si parla di piramidi non si può fare a meno di pensare all’Egitto che sicuramente rimane una delle terre più misteriose  dove   troviamo le piramidi più conosciute e più visitate da ricercatori e studiosi.
In Egitto la costruzione delle piramidi ebbe inizio con la III dinastia e terminò con la IV.
Durante queste epoche vennero costruite circa 80 piramidi, molte ormai ridotte in sabbia, e quasi tutte  vennero costruite al limitare del deserto, a occidente del Nilo,  nei pressi di Menfi. 
Come scrisse Anne-Sophie Bomhard  “ la ricerca dell’eternità fu la preoccupazione fondamentale della civiltà egizia”, infatti tutto quello che costruivano, tutti i monumenti, le iscrizioni e i rituali erano  ispirati all’idea dell’eternità. e alla possibilità di  connettersi ad essa.  Questo ci viene ricordato anche dalle piramidi di Giza.
Le piramidi in Egitto sorgono  quindi soprattutto nell’area di Menfi; la prima piramide fu la piramide a gradoni  di Saqqara, la cui costruzione dovrebbe risalire intorno al 2650 a.C., ad opera di  Zoser, re della terza dinastia, anche se si ritiene che forse fu opera di  Imhotep, architetto, astronomo e grande sacerdote del tempio solare di Eliopoli,  un grande centro religioso e intellettuale dell’epoca. 
Imhotep era il visir del Faraone Zoser e chiamò questa piramide “ Horus la stella alla Testa del Cielo”.
Il fondatore della quarta dinastia fu il Faraone Snefru, il figlio di Zoser, che invece di erigere una piramide a gradoni, come fece il padre a Saqqara,  costruì due piramidi a pareti lisce a sud di Saqqara, in un sito chiamato Dahshur.
Dopo la morte di Snefru, suo figlio, il Faraone Cheope, o Khufu edificò sulla piana di Giza, maestoso promontorio a nord di Saqqara, la grande piramide  che tutti conosciamo.
Suo figlio Djedefra eresse un’altra piramide verso Abu Ruwasch, e infine Chefren e Macerino, suoi successori, fecero ritorno a Giza e costruirono le loro piramidi accanto a quella di Cheope.
Ci sono molte spiegazioni tratte dai ricercatori  sui motivi che spinsero  i Faraoni a costruire le piramidi  in quei luoghi, e una delle ipotesi  è che probabilmente sceglievano l’area intorno a Menfi per accaparrarsi per primi una posizione migliore per la loro vita nell’aldilà; ma se le piramidi simboleggiavano per loro  l’eternità,  la sua manifestazione  più vera potrebbe essere  attribuita al flusso incessante del Nilo con le sue piene che erano cicliche.
Infatti gli Egiziani  tenevano in grande considerazione il Nilo e affermavano che il fiume aveva origini in cielo tra le stelle poiché pensavano che il Nilo non avesse sorgenti sulla Terra, ma in qualche profonda regione dell’oltretomba.
Questo è forse il motivo per cui gli antichi Egizi seppellivano i loro morti al limitare del deserto sulla riva occidentale del Nilo. 
Gli Egittologi inoltre confermano continuamente che  anticamente il popolo Egizio osservasse con attenzione il movimento delle stelle,  e che questo avesse influenzato la scelta dei luoghi di costruzione delle piramidi, infatti, nonostante alcuni attualmente neghino la possibilità che gli Egiziani conoscessero le costellazioni, troviamo raffigurazioni dell’antica cosmologia egiziana che mostrano rappresentazioni  di costellazioni come Orione, il Gran carro, il Cane Maggiore.
Ed ecco che arriviamo alla grande piramide di Giza dove la cintura di Orione gioca il suo ruolo.

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